L'abbazia di Westminster


Dopo la perdita dei possedimenti continentali inglesi (1204) i costruttori d’oltremanica, che prima avevano favorevolmente accolto le forme gotiche, accentuarono l’autonomia dai modelli francesi, elementi già presenti nell’esperienza di Canterbury, poi via via chiaramente definiti a Wells e nel coro di Sant’Ugo a Lincoln. Ma sopratutto in Inghilterra non trova eco la concezione di spazio fortemente integrato, esteso in senso trasversale e longitudinale, che aveva avuto la sua espressione più convincente a Bourges; le cattedrali inglesi rimangono nei primi trenta o quaranta anni del XIII secolo costruzioni a sviluppo essenzialmente longitudinale, caratterizzate da una rigida ortogonalità dei volumi, costretti entra la continuità della superficie muraria, che di fatto prevale anche quando sono forate da aperture multiple.
Nell’isola le forme rayonnant appaiono inizialmente in un’edificio di committenza sovrana, per il quale Enrico III impiegò una straordinaria quantità di denaro, ovvero la ricostruzione nel 1245 dell’abbazia di Westminster. Venne iniziata su un’impianto di modello francese nella disposizione del coro (con ambulacro e cinque cappelle radiali), il triforio conserva le proporzioni di una galleria ed è illuminato dall’esterno, le finestre sono del tipo di Reims ed anche le volte sono realizzate alla francese senza ricorso alla tecnica del muro spesso. Il primo architetto Henry di Reynes rimase però fedele per altri aspetti alle tradizioni costruttive insulari: pilastri e colonnette in marmo scuro, forma appuntita e molto profilata degli archi acuti e lieve arretramento delle finestre superiori.
Le testate interne dei transetti, a quattro piani di arcate sovrapposte cieche e luminose, rimandano ancora a schemi tradizionali normanni, ma l’originalità del disegno del rosone nord derivava direttamente da quelli di Saint-Denis o di Parigi.
Tra il 1256 ed il 1280 si procede alla ricostruzione della zona absidale della cattedrale di Lincoln, realizzato al di la del transetto orientale, un nuovo coro di cinque campate a terminazione rettilinea. Le proporzioni e la copertura sono appena variate rispetto alla navata, ma la decorazione è molto più ricca, gli archi maggiormente profilati, le finestre alte si impreziosiscono i trafori. Lincoln però assume attraverso il cantiere londinese solo gli aspetti di superficie del linguaggio parigino e li innesta su un’organismo tipicamente inglese.

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